LA VOCE SOLITARIA DELL'UOMO (ODINOKIJ GOLOS CELOVEKA) |
|
|
|
|
|
|
|
di Aleksej Sokurov, con Vladimir Degtyarev, Vladimir Gladyshev, Tatyana Goryacheva
(Unione Sovietica, 1987)
|
|
|
|
|
|
|
|
Quella di Aleksej Sokurov è la grande personalità rivelata dal disgelo gorbacioviano. LA VOCE SOLITARIA DELL'UOMO (1978) , tratto da una novella di Platonov alla quale s'ispirerà anche il Konchalovski dell'esperienza americana di MARIA'S LOVERS è un film di diploma girato per una somma irrisoria, ma che contiene elementi estremamente rivelatori ed affascinanti. Tacciato di "pornografico" al suo apparire dal potere sovietico a Leningrado e vittima per anni di ogni sorta angherie (il regista fini per nascondere la pellicola sotto il proprio letto...) dovrà attendere dieci anni prima di essere distribuito. È un film semplice (la deliziosa, lunga sequenza del matrimonio, il pudore istintivo degli attori, i lunghi silenzi) e complesso al tempo stesso. LA VOCE SOLITARIA svela non soltanto certi riferimenti al misticismo di Tarkovski o una forte sensualità nella vicinanza alla natura, al mondo della materia, dei suoni. Ma soprattutto quel desiderio di rivalutazione della grande eredità cinematografica sovietica, il cui oblio è per Sokurov il primo segno della corruzione e della decadenza. "Il sentimentalismo commerciale ha distrutto il nostro cinema, come quello degli altri: ma i nostri intrighi politici e polizieschi hanno soppiantato le preoccupazioni estetiche". È un po' la chiave di lettura del film: tutto il cinema di Sokurov è teso alla rivalutazione di questo legame con la grande lezione degli anni Venti, quelli di Eisenstein o di Kozintzev: "Poiché siamo vivi, o piuttosto poiché siamo riusciti a sopravvivere, possiamo ancora fare molto: il potenziale emotivo della Russia è inesauribile".
|
|
Il film in Internet (Google)
|
Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
|
|
|